domenica 30 gennaio 2011

That's the way it goes.


Ho visto anelli tristissimi.
Uno in particolare mi fece rabbrividire. Prima per la sua bellezza, poi per il racconto di come era finito al dito che lo portava. Quel dito apparteneva a una mano insipida e che non comunicava niente di buono ma con l'anello faceva una bellissima figura.
Il racconto era il racconto di uno scambio d'amore pienissimo e intenso ma che implicava un senso di colpa senza il quale, forse, sarebbe stato vicino alla perfezione.
Il senso di colpa, vissuto, analizzato e portato in groppa a lungo e a lungo si rivelò inutile e ipocrita, forse non rovinò quel momento ma di sicuro ne compromise la perfezione.

Forse la perfezione è un concetto sopravvalutato. Spesso le cose sono più vive e intense proprio perché imperfette, anzi, forse, senza quel senso di colpa condiviso l'anello avrebbe commosso di meno, entusiasmato di meno, comunicato di meno.
Quel racconto mi fece rabbrividire ma così doveva andare tutto o quantomeno così andò, e ora non ho più niente da dire dell'anello triste e della mano insipida.

Ma di quest'anello, quello della fotografia, non posso che dire che l'ho adorato ancor prima che fosse mio, che non è associato a nessun ricordo triste, a nessun senso di colpa, a nessun'ombra.
Questo anello è assolutamente perfetto.



1 commento:

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