mercoledì 17 settembre 2014

Elogio della foto mossa

e sfuocata, e sovraesposta, e con l'inquadratura pessima.

Dopo il periodo saturo, il periodo del biancoenero con particolari colorati, il periodo desaturato-vintage, il periodo contrastato, il periodo nebbiolina, ecco il periodo delle foto sbagliate ma che mi dicono qualcosa di più di quelle giuste.
Chiunque potrebbe replicare che non esistono foto giuste o sbagliate ma spero di non leggere nulla del genere: ovvio che è così! Però in astratto alcune foto si possono definire perfette dal punto di vista tecnico e altre imperfette. A me ora più che mai piacciono le imperfezioni.
Tra tutte le imperfezioni la foto mossa vince... è un po' come un sonetto di Cavalcanti, i verbi coniugati al presente mi illudono di un'immediatezza che in realtà non esiste, ma che carica i versi di un'intensità fortissima, e quello che conta è il provarla leggendo. Così la foto mossa: guardandola Teo non si muove veramente, ma sembra e ciò è bellissimo!

Insieme alle foto vi lascio con Guido, nel caso foste a Gardaland quel giorno che la professoressa del liceo ve lo leggeva.

S'io prego questa donna che Pietate
non sia nemica del su' cor gentile,
tu di' ch'i' sono canoscente e vile
e disperato e pien di vanitate.
Onde ti vien sì nova crudeltate?
Già risomigli, a chi tti vede, umìle,
saggia e adorna e accorta e sottile
e fatta a modo di soavitate!
L'anima mia dolente e paurosa
piangene <l>i sospir' che nel cor trova,
sì che bagnati di pianti escon fore:
allor mi par che ne la ment'è piova
una figura di donna pensosa
che venga per veder morir lo core.

(Rime, XVII)











sabato 13 settembre 2014

La strada verso la semplicità#6 - COSE BELLE COSE PICCOLE


Quando ho aperto questo blog avevo preso da poco una fotocamera digitale dopo anni di analogica con una piccola inutile parentesi di camera oscura allestita a 15 anni nel bagno. 
Di questa parentesi poco produttiva mi è rimasto solo l'ingranditore che era di mio padre. La sua camera oscura era fantastica e in uno stile che è molto simile al mio stile arredativo di adesso: una sorta di working space con elementi in parte stabili e in parte in continua evoluzione che non prevede quasi nulla di "femminiloide": banditi i colori pastello, i ricami a punto croce (io sono una fan del punto erba), i fiocchi e molto altro del repertorio romanticozzo come i mobili con l'intarsio e i pomelli di ceramica dipinta della mia cucina. 
Nella camera oscura c'erano delle lunghe tavole di legno che occupavano metà del perimetro, lampadine rosse e sulla porta campeggiava un foglio con la scritta "bussare prima di entrare". Quella stanza rimarrà per sempre impressa nella mia memoria, come le foto che ne uscivano. Bianchi e neri poco contrastati, immagini con dettagli colorati a mano, ritratti bellissimi. 
I ritratti sono anche per me lo scatto per eccellenza, quello che mi riesce meglio fare. E amo anche gli oggetti piccoli, quelli che rappresentano la mia idea di straordinaria quotidianità.


lunedì 1 settembre 2014

Praga secondo Teo#1

Il primo settembre è sempre un po' magico. 
Essendo un'insegnante sono sempre elettrizzata perché ricomincia la scuola anche se ormai è il mio secondo settembre senza bimbi urlanti ed eccitati e genitori ansiosi. 
Questa prima estate con Teo è stata fantastica: abbiamo scelto di trascorrere qualche giorno a Praga, una città magnifica. La vacanza è stata perfetta: non so se è merito nostro poiché siamo partiti assettati da guerra temendo un meteo impietoso (e invece c'è stato sempre il sole), o forse di Teo il quale si è adattato a qualsiasi ritmo, proposta, situazione in cui si è ritrovato, oppure della città che si presenta molto agile da visitare, pulita, organizzata e piena di verde.

Visitare Praga con un bimbotto di 7 mesi (con il vantaggio non indifferente che ancora non cammina) è possibile e super soddisfacente.

Innanzi tutto sull'aereo si può imbarcare gratuitamente il passeggino (anche smontato in due parti come il nostro Stokke) e un altro oggetto come un marsupio o un lettino da campeggio, se non lo fornisce il vostro ospite o albergo.



Noi abbiamo prenotato un piccolo appartamento in un palazzo tipico a Malastrana, un quartiere delizioso adiacente al centro e questo ci ha permesso di muoverci sempre a piedi senza dover prendere mezzi di trasporto pubblico. Costeggiando la riva del fiume arrivavamo ovunque in pochi minuti e la sera potevamo rientrare in tempo per la pappa di Teo.




Proprio a due passi dal nostro appartamento c'è Kampa Island: una piccola isola sul fiume Moldava tutta verde dove turisti e praghesi si sbragano con plaid e cestini da pic nic. Abbiamo avuto anche la fortuna di imbatterci in un festival con bancarelle di manifatture e stand di cibo quindi, muniti di una tazza di caffè freddo e rosicando di aver lasciato in casa il plaid, ci siamo goduti qualche ora di verde e la splendida vista del fiume, nonché la splendida caciara della gente intorno a noi.



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